Cobianchi Gaetano

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Gaetano Cobianchi nacque a Intra il 6 agosto 1794 da Vittore e Giuditta Faccioli (fratello di Rosa e Amalia, si vedano le relative schede biografiche). Giovanissimo entrò nelle Guardie d`Onore del vicerè Eugenio di Beauharnais, rimanendovi fino alla caduta del Regno d`Italia. Non ancora ventenne fu assunto in qualità di commesso viaggiatore dalla ditta commerciale Paolo Bignami ed Achille Negri di Milano, poi si impiegò presso banca ”Jonas Hagermann”, con sede a Parigi ma con succursali in tutto il continente. Ebbe quindi la possibilità di viaggiare e visitare nuovi paesi: la Francia, la Germania, l'Olanda, imparare nuove lingue, entrare in contatto direttamente con le nuove idee che agitavano l'Europa.

Nel 1820, a Napoli per lavoro, assistette allo scoppio e al trionfo della rivoluzione. Dopo la ”ritrattazione” di re Ferdinando I, si arruolò volontario nell'esercito costituzionale comandato da Guglielmo Pepe. Durante l'infausta battaglia di Rieti fu ferito e fatto prigioniero dalle truppe austriache. Dopo un breve periodo di carcere a Napoli, venne liberato e costretto a rifugiarsi a Malta; isola che lasciò ben presto alla volta di Parigi dove visse in clandestinità.
A rischio di arresto – era infatti considerato un pericoloso rivoluzionario – nel settembre del 1822 riparò momentaneamente in Svizzera a Genthoux, ospite della contessa Bruce. Il centro della sua attività politica rimase però la capitale francese, ove continuò a soggiornare più o meno in incognito. Nel settembre del 1826 fece perdere le sue tracce, assoldato forse dalla legazione britannica come agente segreto. Venne segnalato in Inghilterra, in Belgio, in Svizzera e soprattutto in Francia. Continuò a tessere trame, tenere i contatti con gli esuli italiani: Giovanni Berchet, Pirro De Capitani, Vincenzo Pisa, Niccolò Tommaseo e Guglielmo Pepe con il quale cercò a più riprese di allestire una mai realizzata spedizione militare nell'Italia Meridionale. Intorno al 1832 sposò a Londra l'ereditiera Mary Bourdon. Nel 1848, ritornato a vivere stabilmente a Parigi, lavorò per la legazione sabauda in Francia, come corrispondente segreto di re Carlo Alberto. Nel frattempo acquistò fama di valente pubblicista, quale collaboratore de Le Journal des Débats e Le Siècle.Per i servigi da lui resi alla casa di Savoia il 18 settembre 1862 gli fu conferita la Croce di cavaliere dei ss. Maurizio e Lazzaro. Morì a Parigi nel 1866.



Per approfondire
Vincenzo De Vit, Il Lago maggiore, Stresa e le Isole Borromee, Prato1876, vol. III, pp.411-412.
Necrologio di Luigi Cobianchi, in «Il Lago Maggiore», 7 ottobre 1860.
Mario Nagari, Gaetano Cobianchi. Una vicenda risorgimentale, Società Storica Novarese, 1982.


Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Cobianchi Gaetano
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