Barigozzi Ermano

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Barigozzi ErmannoErmano Barigozzi nacque nel 1805 da Domenico, valente fonditore di campane originario di Villafranca. Insieme al fratello Prospero (1807-1866) continuò la professione paterna ricevendo importanti riconoscimenti, prima fra tutti la medaglia d’argento da parte dell’Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti per le innovazioni introdotte nella fabbricazione delle campane. Intorno alla metà dell'Ottocento la famiglia Barigozzi era proprietaria di almeno cinque fucine ubicate in tre diversi stati: Regno di Sardegna (Asti e Suna), Confederazione Elvetica (Balerna-Chiasso, Locarno) e Lombardo-Veneto (Pavia). Nel 1852, i fratelli ormai famosi imprenditori, acquistarono a Milano, nel quartiere Isola, la storica Fonderia Napoleonica Eugenia, già Manfredini.

Ermano fu corrispondente di Mazzini, Garibaldi, La Farina, Cavour e affiliato alla Società Nazionale italiana. Nell’agosto del 1848 insieme al fratello acquistò e mise in salvo le armi che i garibaldini trasportavano sui piroscafi Verbano e San Carlo, prima che questi fossero consegnati alle autorità svizzere. Ermano morì a Milano nel 1882.

Villa delle CampaneLa villa delle campane. Secondo quanto scrisse Quintino Rossi nella sua Guida di Suna, il noto fonditore di campane Ermano Barigozzi nel 1851 costruì la propria residenza a Suna, in località Poncietta nei chiosetti, proprio in faccia al lago, lungo la strada nazionale per la Svizzera. Qualche anno più tardi ampliò il caseggiato, aggiungendo sul lato di levante «un'ala di fabbricato per la fondita di campane». Notizia questa confermata da documenti d'archivio. In un atto notarile del 1856 si legge infatti che il Barigozzi «per far quadrare» la costruenda fabbrica dovette accordarsi per una permuta con il proprietario del terreno confinante. La villa Barigozzi - da allora denominata villa delle campane - constava di tre piani fuori terra, era «composta tra inferiori e superiori di ventidue membri sino al tetto inclusivamente, coperto a coppi». Per anni fu abitata da Ermano, anche se l'immobile era intestato alla madre, Luigia Mori vedova Barigozzi, originaria di Mantova, e in tutti i documenti registrata come residente a Milano. Rifacendoci all’articolo Figure verbanesi del Risorgimento, nel 1858 la fonderia fu trasformata in fabbrica di armi da inviare ai patrioti lombardi del Gruppo Milanese della Società Nazionale Italiana. Notizia però non supportata, al momento, da ulteriori documenti. Nel 1877, a seguito di una cambiale non pagata, il Tribunale di Pallanza mise all'asta la villa e l'annessa fonderia che fu acquistata per 10.000 lire dall'ingegnere Antonio Rossi, il quale la fece restaurare e ampliò notevolmente il giardino, unendovi tutti i terreni circostanti, già da diversi anni di sua proprietà.

 

Per approfondire
Quintino Rossi, Comune di Suna. Guida monografica del paese e suo territorio, Ditta Editrice Fratelli Vercellini, Pallanza 1910, p. 41.
Gian Luigi Barigozzi - Melissa Nicolini, La fonderia Fratelli Barigozzi. Cento anni di memoria fotografica a Milano, Edizioni Nexo, Milano 2006.
ASVb, Archivio Privato Rossi, b. 20
ASVb, Tribunale di Pallanza. Giudizi di graduazione, b. 1167
Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Barigozzi Ermano
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