Simonetta Francesco

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Simonetta FrancescoFrancesco Simonetta, figlio di Giovanni Battista, ricco negoziante intrese, nacque «accidentalmente» (così scrisse lui) a Milano nel gennaio del 1813. Studiò ingegneria a Pavia, città in cui conobbe i fratelli Cairoli che lo introdussero negli ambienti  risorgimentali. All’età di vent’anni fu arrestato dagli Austriaci con l’accusa di cospirazione. Rinchiuso nel carcere di Santa Margherita in Milano, passò in cella sette mesi. Liberato, nel 1847 scampò a un secondo mandato di cattura, ma fu costretto ad abbandonare la Lombardia e a emigrare nel vicino Piemonte dove la famiglia possedeva immobili a Intra e Varallo Pombia. Nel marzo 1848 Simonetta partecipò alla rivolta delle Cinque Giornate di Milano. Entrò in Lombardia da Chiasso alla testa di un centinaio di carabinieri (cioè persone armate di carabina). Insieme al ticinese capitano Fogliardi, affiancò le truppe piemontesi in tutta la prima guerra di indipendenza, combattendo a Sommacampagna. Nel 1859 partecipò come colonnello dei garibaldini alle operazioni militari lungo il Ticino e il lago Maggiore (fallito attacco ai forti di Laveno) e l’anno successivo alla spedizione Medici di sostegno ai Mille.
Venne eletto deputato nella II, III, e IV legislatura del Parlamento Subalpino, rappresentando il Collegio di Intra. Ricoprì numerosi incarichi civili. Nel 1862 fondò la società dei Carabinieri Milanesi e ne fu il primo presidente. Nel giugno di quello stesso anno ospitò nella sua casa di Intra il generale Garibaldi. Ammalatosi di tifo, il 19 settembre 1863 Simonetta morì a Milano, poco più che cinquantenne.

Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Simonetta Francesco
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