Solera Antonio

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Antonio Solera nacque a Milano da famiglia originaria di Luino, era infatti zio di Laura Solera Mantegazza. Magistrato del Regno d'Italia napoleonico, dopo la restaurazione aderì alla carboneria. Arrestato dalle autorità austriache il 17 gennaio 1820 fu condannato a morte con l'accusa di alto tradimento. Ebbe la pena commutata in vent'anni di reclusione nella fortezza delle Spielberg, dove fu compagno di cella dapprima di Antonio Oroboni, poi di don Marco Fortini. Fu liberato dopo otto anni di reclusione. Nel 1838 fu accusato ingiustamente da Alexandre-Philippe Andryane, anch'egli recluso allo Spielberg, di essere stato una spia degli Austriaci. Dieci anni dopo l'Andryane dovette ritrattare pubblicamente le infamanti accuse. Sposato Marianna Borni (o Bormi) Antonio ebbe un figlio, Temistocle, futuro librettista di fama. Morì a San Pellegrino il 15 luglio 1848.

 
Per approfondire
Atto Vannucci, I martiri della libertà italiana nel secolo XIX: memorie, Società Editrice Fiorentina, Firenze 1848 (consultabile su http://books.google.it)
Bernardino Luiselli, San Pellegrino 15 luglio 1848: giallo del reduce dello Spielberg, in «Quaderni Brembani» 4-2006.
Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Solera Antonio
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