Cavallotti al Pian Cavallone

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«L'on Felice Cavallotti venne fra noi ospite per parecchi giorni dell'amico Giovanni Nava, desideroso di compiere alcune escursioni sui nostri monti. Fu a Premeno, al Bosco Garibaldi, a Miazzina e al Pian Cavallone. Lassù, a quel modesto alberghetto, stette tre giorni, ammiratissimo dell'incantevole sito. E partendosene a malincuore, nell'album dell'albergo scriveva queste righe, che ci piace riprodurre:

Quassù, su questa altura dove spaziano liberi lo spirito, l'occhio, i pensieri, ho dimenticato per tre giorni il mondo, le sue tempeste, le sue miserie e mi son divertito a sognarmelo fatto a modo mio, ossia molto migliore di quel che è, e tanto bello anche dentro quanto lo si direbbe veduto da qui, in lontananza e di fuori. Parto con dispiacere, lasciando qui in alto il bel sogno, e portando meco il ricordo delle ore carissime trascorse quassù rese più care non solo dalle aure balsamiche e dallo splendor dei panorami, ma delle gentilezze ospitali dell'ottima famiglia Bolli, la cui cordialità, la cui cucina e la cui cantina hanno largamente aggiunto tutto ciò che qui in alto mancherebbe, anche per un poeta, alla poesia della natura.

Felice Cavallotti

Pian Cavallone, 2 agosto 1897».

La Vedetta, 7 agosto 1897

Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Cavallotti al Pian Cavallone
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