1848. La Prima Guerra d'Indipendenza

Stampa


La prima guerra d'indipendenzaIl 18 marzo 1848 Milano insorse e dopo cinque giorni di scontri costrinse le truppe austriache comandate dal feldmaresciallo Josef Radetzky ad abbandonare la città e a rifugiarsi nel cosiddetto quadrilatero formato dalle fortezze di Verona, Legnago, Peschiera e Mantova.

Il 23 marzo re Carlo Alberto, dopo molti tentennamenti, dichiarò guerra all’Austria. Lo stesso giorno i primi soldati piemontesi varcarono il Ticino. Al loro fianco si schierarono le truppe inviate dagli altri sovrani italiani: in Lombardia confluirono contingenti napoletani, pontifici e toscani. Aiuto militare che però venne meno dopo appena un mese, allorquando questi soldati furono richiamati in patria.

L’esercito sabaudo, ingrossato dall'arrivo di molti volontari, ottenne dapprima importanti vittorie a Goito e Peschiera, ma fu poi pesantemente sconfitto a Custoza. Questo rovescio militare segnò l’esito della guerra. I Piemontesi furono costretti a ripiegare su Milano; il 9 agosto 1848 il generale Salasco firmò l’armistizio con l’Austria che in breve tempo rioccupò tutta la Lombardia fino al Ticino.

Per rispondere alle istanze democratiche che agitavano il regno, il 20 marzo 1849 il re sabaudo ruppe la tregua con l’Austria riprendendo le ostilità: tre giorni dopo il suo esercito venne irrimediabilmente sconfitto nei pressi di Novara. La sera stessa Carlo Alberto abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele e si ritirò in esilio a Oporto dove morì il 28 luglio. La fine della guerra fu segnata dall’armistizio di Vignale ratificato nella Pace di Milano del successivo 6 agosto.

Il Lombardo Veneto (ad eccezione della città di Venezia) ritornò sotto il dominio degli Austriaci che cercarono di ripristinare una parvenza di normalità dando la possibilità ai fuoriusciti di fare ritorno alle proprie case senza soffrire alcuna molestia.



Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - 1848. La Prima Guerra d'Indipendenza
Joomla templates 1.7 by Hostgator