Corte Celestino

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Celestino Corte nacque a Genova il 23 novembre 1823 da Alessandro e Antonia Manca. Seguendo le orme del padre, colonnello dell’esercito sabaudo, intraprese la carriera militare nel corpo della Regia Artiglieria giungendo fino al grado di tenente generale. Corte passò alla storia per aver in un certo modo aperto e chiuso la lunga campagna militare del risorgimento italiano: diede infatti l’ordine alla sua batteria di sparare il primo colpo di cannone nella battaglia di Goito durante la prima guerra di indipendenza e, ventidue anni dopo, guidò l’artiglieria italiana contro Porta Pia a Roma. Morì a Cannero il 21 luglio 1885 «nella casa posta in Intari di Cannero al numero centotre».

«Celestino Corte - Nato a Genova il 23 novembre 1823. Entrato [all'Accademia Militare di Torino] il 18 aprile 1836, uscì il 12 settembre 1843 luogotenente d'artiglieria. Fece la campagna del 1848 ed a Valeggio il 25 luglio ebbe la medaglia d'argento. Capitano il 3 marzo 1849, comandò poi la 1^ batteria a cavallo. Maggiore nel 59, tenente colonnello nel 60, colonnello nel 62, comandò il 10° (poi 9°) reggimento formatosi nel 63, fece la campagna del 66 e del 70 e per le disposizioni da lui prese il 20 settembre, quale comandante superiore d'artiglieria del corpo d'occupazione di Roma, fu insignito della croce di Savoia. Il 14 agosto 1870 era stato promosso maggior generale e comandante territoriale a Firenze; fu quindi comandante territoriale a Roma. Nel 1877 assunse il comando del presidio stabile di Mantova e, promosso tenente generale il 28 aprile 1878, passò al comando della Divisione di Perugia che tenne fino al 1883, quando, per malattia, lasciò l'attività del servizio. Morì sul Lago Maggiore nel luglio 1885».

«La mattina del giorno 21 del passato luglio moriva colpito da apoplessia repentina in Cannero, come luogo di villeggiatura da lui scelto per la estate corrente, il Tenente Generale Corte Celestino, in ritiro, nativo di Genova e domiciliato in Torino, d’anni 63. Egli era nubile, e la sua condotta rimaneva irreprensibile tanto dal lato morale, quanto dal religioso. […] I solenni funerali di lui ebbero luogo il 23 dell’istesso mese senza rappresentanze ufficiali dell’esercito, perché i suoi parenti dispensarono ringraziando telegraficamente il Comando della Divisione di Novara, che le aveva già ordinate. Un carissimo amico del defunto Generale, Capitano nell’esercito dello Stato, dietro invito del Colonnello Gorini villeggiante alla sua volta in Cannero, disse commoventi e improvvisate parole sulla bara, prima che venisse calata nella tomba».


Per approfondire
G.F.-H. Berkeley, Italy in the making January 1st 1848 to November 16th 1848, Universitis Press, Cambridge 1932.
Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Corte Celestino
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