Brofferio Angelo

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Brofferio AngeloAngelo Brofferio nacque a Castelnuovo Calcea il 6 dicembre 1802 da una famiglia borghese. Studiò ad Asti nel collegio dell’Annunziata, poi si iscrisse all’Università di Torino dove nel 1821 prese parte ai moti antimonarchici. Pur avendo avuto un ruolo del tutto marginale nella fallita rivolta studentesca venne condannato a sei mesi d’esilio. Laureatosi in Giurisprudenza, esercitò con successo la professione di avvocato, ma maggior fama, in Italia e all’estero, la ottenne come autore teatrale e scrittore, anche di testi in dialetto torinese. La sua passione politica lo portò nel 1831 a essere di nuovo arrestato e scontare cinque mesi di carcere per aver partecipato alla preparazione della cosiddetta congiura dei Cavalieri della Libertà che mirava a costringere re Carlo Felice a concedere la costituzione. Nel 1835 iniziò la collaborazione con il giornale commerciale Il Messaggiere torinese, diventandone ben presto direttore e trasformandolo in periodico di cultura e politica. Dopo la concessione dello Statuto fu eletto deputato del Parlamento Subalpino. Nel 1849 assunse la difesa del generale Ramorino, accusato di aver causato la disfatta di Novara; perse la causa e il generale venne fucilato. Di formazione illuminista e anticlericale fece sempre parte dell’opposizione democratica, avversando le idee di Cavour troppo conservatrici. Nel 1864 si schierò a fianco degli oppositori al trasferimento della capitale da Torino a Firenze. Morì a Minusio nella sua villa La Verbanella, il 25 maggio 1866.

 

La Verbanella

Il 6 luglio 1846 Angelo Brofferio si portò a Locarno e nello studio del notaio Bartolomeo Varenna acquistò una casa con giardino, contornata da campi e boschi, in località alle Fracce presso Mappo, nel territorio del Comune di Minusio. Questa villa – affacciata sul Verbano e per questo motivo da lui ribattezzata La Verbanella – divenne la dimora stabile della sua amante, la cantante Giuseppina Zauner costretta a lasciare il Piemonte dopo una perigliosa vicenda giudiziaria intentatagli dalla legittima moglie, Felicie Perret. Di fatto Brofferio per venti anni ebbe due famiglie: una moglie e tre figli a Torino, un’amante e quattro figli a Minusio. Nel suo rifugio ticinese il 30 luglio 1858 ospitò Cavour di ritorno dalla Francia. Un’ultima annotazione verbanese: il 31 maggio 1862 Brofferio incontrò Garibaldi, ambedue ospiti di Laura Solera nella sua villa La Sabbioncella di Cannobio.


Per approfondire
Lauranna Lajolo, La storia di Angelo Brofferio democratico del Risorgimento, in «Il Cantonetto», LVII-LVIII/5-6, 2011, pp.130-138.