5 - 7 giugno 1862. Garibaldi a Intra

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Nella primavera del 1862 Giuseppe Garibaldi visitò numerose città e borghi del Nord Italia per convincere le amministrazioni locali e la popolazione dell'importanza di esercitarsi all'uso della carabina per non più temere «l'insolenza né la disciplina dei vecchi soldati dello straniero».

Il 30 maggio il Generale arrivò a Laveno, il giorno seguente a bordo di un piroscafo si portò a Luino, nel pomeriggio visitò Cannobio e Cannero sulla sponda opposta. Dopo un breve soggiorno a Torino, il 3 giugno ritornò sul lago ospite della famiglia Cairoli nella villa di Belgirate.
Nel pomeriggio del 5 giugno, accompagnato da una rappresentanza della Società Operaia e del Tiro a segno, Garibaldi giunse a Intra accolto da una folla festante e dalla musica della banda. Scese dal piroscafo alla tettoia, per l'occasione tutta inghirlandata di bandiere tricolore. Passando tra la Guardia nazionale schierata si portò al palazzo municipale e affacciatosi al balcone pronunciò un breve discorso incentrato sulla concordia tra individuo e individuo, famiglia e famiglia, casta e casta.Cappello di Garibaldi Esortando tutti, ricchi e poveri, all'unità, perché senza unione si sarebbe caduti ancora sotto il giogo dello straniero.
Lasciato il municipio, accompagnato dal sindaco Carlo Franzosini, Garibaldi si recò a visitare la sede della Società di Mutuo Soccorso e Istruzione fra gli Operai d'Intra e d'intorni di cui era presidente onorario. Dopo aver pronunciato anche qui un breve discorso  gli venne donato un cappello di seta fabbricato dalla locale ditta Frova; per riconoscenza il Generale lasciò il suo, tuttora conservato dalla Società. Infine incontrò il colonnello Francesco Simonetta, suo compagno d'armi, che lo ospitò nella sua casa.
Verso le 21 Garibaldi fece il suo ingresso nel teatro sociale per assistere a uno spettacolo in suo onore. La serata si aprì con la sinfonia La presa di Palermo seguita dalla commedia Italia una e indivisibile e si concluse con l'Inno di Garibaldi.
La mattina seguente, dopo aver inaugurato il rinnovato tiro a segno posto alla foce del San Bernardino, Garibaldi partì a cavallo per Premeno. Il 7 giugno, nel pomeriggio, ritornò a Intra sempre ospite dei Simonetta. La sera organizzò una riunione per ricomporre i dissidi che esistevano tra i due partiti politici cittadini, quello degli imprenditori, che amministrava il borgo, e quello degli operai. Nonostante il Generale fosse il presidente onorario della Società degli Operai di Intra, nonostante tutto il suo carisma e le esortazioni alla concordia più volte e appassionatamente pronunciate, l'incontro pacificatore non ebbe gli esiti sperati. Il maggior rappresentante degli operai non si fece vedere.
Il giorno seguente Garibaldi lasciò Intra e si diresse verso il confine svizzero.

 

 

Per approfondire
Renzo Boccardi, La "Settimana Garibaldina" sul Verbano, 3-11 Giugno 1862, in «Verbania», marzo 1910, pp. 60-61
Massimiliano Cremona, Garibaldi sul Lago Maggiore. Personaggi e fatti d'arme fra le due guerre d'indipendenza 1848-1859, Museo del Paesaggio, Verbania 2007, pp. 47-52.