Cairoli Benedetto

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Cairoli BenedettoBenedetto Cairoli nacque a Pavia il 28 gennaio 1825, primogenito di Carlo e Adelaide Bono. Studiò Giurisprudenza all’Università di Pavia in un clima di crescente patriottismo anti austriaco che lo portò a partecipare come volontario alla prima guerra d’indipendenza. Nel 1859 si unì ai Cacciatori delle Alpi e successivamente prese parte alla spedizione dei Mille rimanendo ferito gravemente durante la presa di Palermo. Nel 1866, col grado di colonnello fu di nuovo a fianco di Garibaldi nel Trentino. Nel 1867 (mentre i fratelli Enrico e Giovanni conducevano lo scontro di villa Glori) combatté a Mentana.

Nel 1861 venne eletto deputato e si sedette tra i banchi della sinistra diventandone capogruppo nel 1876. Due anni dopo venne chiamato a formare il suo primo governo che durò pochi mesi. Criticato per aver condotto l’Italia all’isolamento tra le potenze europee, il 19 dicembre 1878 fu costretto a dimettersi. Qualche settimana prima aveva salvato la vita a re Umberto I avventandosi sull’attentatore, l'anarchico Passannante, e rimediando una coltellata alla coscia. Sul finire di novembre del 1879 ottenne di nuovo l‘incarico di primo ministro, ma sempre a causa di questioni di politica estera il 29 maggio 1881 dovette nuovamente rassegnare le dimissioni. La Francia aveva infatti occupato la Tunisia sfilandola così a ogni ambizione coloniale italiana. Nel 1887 fu insignito del Collare dell'Annunziata, la massima onorificenza italiana. Sposato con Elena Sizzo Noris, erede di una nobile famiglia trentina e fervente irredentista, Benedetto morì l'8 agosto 1889, mentre si trovava ospite di re Umberto I nel palazzo reale di Capodimonte, a Napoli.


 

Per approfondire

Michele Rosi, I Cairoli, L. Cappelli Editore, Bologna 1929.

Marziano Brignoli, Benedetto Cairoli, in «Verbanus» 17-1996.

Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Cairoli Benedetto
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