22 - 23 maggio 1859. L'occupazione di Angera

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Nella notte tra il 22 e 23 maggio, mentre più a sud Garibaldi passava il Ticino, il professore Giovanni Moro a capo di un centinaio di preposti alle dogane attraversava il lago e occupava Angera. Il colpo di mano sorprese i gendarmi austriaci che placidamente dormivano nella loro caserma; furono fatti prigionieri e trasferiti sulla sponda piemontese insieme a numerose carte prelevate dall'ufficio del Commissario imperiale.
Nel pomeriggio del 23 maggio il piroscafo Radetzky si portò ad Angera e il Capitano fece recapitare un messaggio ad Arona per intimare, sotto pena del cannoneggiamento del borgo, la riconsegna delle carte sottratte. Il sindaco di Arona, Paolo Merzagora, chiese subito aiuto a Garibaldi il quale garantì la sua protezione militare e nominò il professor Moro commissario regio di Angera. «Fatti baldi i nostri Civici per questo Riscritto, si recarono ad Angera col Moro, spiegata su due navi la Bandiera tricolore ed approdati al porto li vedemmo accolti da gran turba di gente».


Per approfondire
Alessandro Alganon, Arona 1859. "Fatti e ciarle" della guerra raccontati dall'arciprete Lissandrini, in «Antiquarium» IV-2011, p. 360.