26 maggio 1859. Gli Austriaci a Castelletto

Stampa


Fatte sgomberare le barricate e resa sicura la riva di Arona, il Radetzky potè indisturbato presidiare il basso Verbano e spingersi fin dove il lago diventa fiume: a Sesto Calende fece razzia dei barconi del ricostruito ponte sul Ticino, a Castelletto sbarcò a terra una pattuglia con il compito di cercare le armi lasciate dai garibaldini. I soldati entrarono in paese e ordinarono alla Guardia Nazionale di condurli al magazzino dove queste armi erano state depositate. I militi si rifiutarono e così fecero anche i preposti alle dogane. Gli Austriaci si rivolsero allora al Sindaco, che per paura di ritorsioni gli aprì il portone del deposito consegnando loro 328 fucili, 11.000 cartucce e una gran quantità di abiti. Per questo suo gesto il Sindaco fu poi tratto in arresto.