Rosmini Antonio

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Rosmini AntonioAntonio Rosmini Serbati, secondogenito di Pier Modesto e di Giovanna dei conti Formenti di Riva, nacque a Rovereto il 24 marzo 1797. Compì i primi studi nella sua città natale, poi si iscrisse alla facoltà di teologia dell’Università di Padova dove si laureò il 23 giugno 1822. L’anno precedente, il 21 aprile, venne ordinato sacerdote a Chioggia e assegnato alla parrocchia di Lizzana. Nell’aprile del 1823 accompagnò il patriarca di Venezia, monsignor Ladislao Pyrcher, a Roma. Ricevuto da Pio VII, fu incoraggiato dal papa a coltivare gli studi di filosofia e a dedicarsi all’apostolato della cultura. Per questo motivo nel 1826 si trasferì a Milano. Nella città meneghina strinse un profondo rapporto d'amicizia con Alessandro Manzoni a quel tempo impegnato nella scrittura della prima versione dei Promessi Sposi. Lasciata la Lombardia Rosmini si stabilì in Piemonte. Durante la quaresima del 1828 si ritirò in solitudine al Sacro Monte di Domodossola: qui, nell’arco di due mesi scrisse le Costituzioni dell’Istituto della Carità approvate il 20 settembre 1839 da papa Gregorio XVI con la lettera apostolica In Sublimi. Nel 1835 l’abate si stabilì a Stresa ospite di madama Bolongaro; l’anno successivo iniziò in località ronco la costruzione del nuovo noviziato della congregazione. Durante la prima guerra d’indipendenza Rosmini si recò a Roma incaricato da re Carlo Alberto di facilitare i rapporti tra la chiesa e il Regno sabaudo soprattutto in vista di un futuro concordato. Dopo i primi colloqui, Pio IX rimase così favorevolmente colpito dall’abate roveretano che gli comunicò la sua intenzione di nominarlo cardinale e segretario di stato. Proponimento questo che scatenò invidie all’interno della Curia romana. Nel frattempo a Roma venne proclamata la repubblica e Pio IX il 24 ottobre 1848 fu costretto a rifugiarsi a Gaeta ospite dei Borboni. L’anno seguente due opere rosminiane – le Cinque Piaghe e la Costituzione civile secondo la giustizia sociale – furono messe all’Indice. Rosmini, screditato agli occhi del papa, si sottomise alle volontà della Chiesa e fece mestamente ritorno in Piemonte. Il 26 aprile 1854 la commissione papale dichiarò che nulla c’era da censurare negli scritti dell’abate che ottenne la piena assoluzione da ogni accusa. Ma ormai la sua vita era giunta al termine: morì a Stresa il 1° luglio 1855. Venne sepolto all’interno della chiesa del ss. Crocificco di Stresa. Dal 2007 la chiesa cattolica lo venera come beato.

 

Per approfondire
http://www.rosmini.it/Objects/Pagina.asp?ID=353
Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - Rosmini Antonio
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