22 - 23 maggio 1859. I Cacciatori delle Alpi passano il Ticino

Stampa


A mezzogiorno del 20 maggio 1859 il corpo dei Cacciatori delle Alpi partì da Biella alla volta di Gattinara, dove pernottò. Il giorno seguente si trasferì a Borgomanero, passando il fiume Sesia a Romagnano su un ponte provvisorio costruito per l'occasione dagli abitanti. Il 22 maggio Garibaldi giunse ad Arona con l'intenzione di oltrepassare il confine ed entrare in Lombardia. Nei giorni precedenti Francesco Simonetta, esperto dei luoghi, aveva effettuato una serie di attente ricognizioni lungo il lago Maggiore e il Ticino per trovare il luogo idoneo per il passaggio. Per confondere le spie al soldo degli Austriaci, il Generale aveva ordinato viveri e alloggio per 3.500 uomini ad Arona e Meina così da far credere in una lunga permanenza in loco. Grazie all'aiuto di Biagio Viganotti, deputato politico di Sesto Calende e impresario della navigazione sul Ticino, Simonetta riuscì a recuperare una ventina di barconi. Nella notte i garibaldini, che erano rimasti fuori dall'abitato di Arona, si incamminarono alla volta di Castelletto; giunti a Villa Visconti, la 1^ e la 2^ compagnia del 2° reggimento (comandate dal colonnello Medici e dal maggiore Sacchi) passarono sulla riva sinistra del Ticino e a Sesto Calende fecero prigionieri una cinquantina tra preposti e gendarmi austriaci. Subito fu ripristinato il ponte galleggiante che univa le due sponde, e così anche il grosso delle truppe garibaldine poté giungere in Lombardia.
In quella stessa notte il professore Moro, membro del Comitato di Difesa di Arona, portò a termine un audace colpo di mano. Attraversato il lago con sessanta guardie doganali, sbarcò ad Angera catturando i cinquantatre uomini del presidio austriaco.
Garibaldi il pomeriggio del 23 proseguì per Varese dove entrò a notte inoltrata mentre imperversava un violento temporale che non scoraggiò certo gli abitanti ad accoglierlo festosamente. A guardia del ponte di Sesto Calende lasciò il capitano Carlo De Cristoforis con la 3^ compagnia del 2° reggimento, circa centoventi uomini, e sulla sponda piemontese un piccolo presidio sotto il comando del capitano Ceroni.


Per approfondire
Comando del Corpo di Stato Maggiore, La guerra del 1859 per l'Indipendenza d'Italia, Stab. Tip. della Società Editrice Laziale, Roma 1910, vol. I, pp. 275-280.
Città di Verbania. Il Risorgimento su Lago Maggiore - 22 - 23 maggio 1859. I Cacciatori delle Alpi passano il Ticino
Joomla templates 1.7 by Hostgator